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Wanderlust: la sindrome del viaggiatore incallito

  2019-11-20

Se amate viaggiare più di ogni altra cosa e non riuscite a stare fermi in uno stesso luogo per troppo tempo di seguito ne siete affetti… Tranquilli, nulla di grave! Si tratta della cosiddetta “sindrome di Wanderlust” e può essere debellata solo viaggiando!

Chi ha sempre il desiderio di viaggiare ma il portafogli non gli permette di farlo quanto vorrebbe, può ripiegare su viaggi più low cost scegliendo i campeggi e villaggi turistici italiani.

Il termine “Wanderlust” ha origini tedesche e, letteralmente, può essere tradotto con “desiderio di vagabondare”, mentre, secondo il famoso dizionario britannico Collins, significa "sete di viaggi". Il dizionario italiano Garzanti fa invece corrispondere al termine Wanderlust il significato di "amore per i viaggi" e di "spirito vagabondo", mentre il sociologo statunitense Robert Park vede nella Wanderlust un rifiuto delle convenzioni sociali.

Le persone affette dalla sindrome di Wanderlust desiderano costantemente “andare altrove”, sono felici solo quando sono in viaggio, hanno sempre la valigia pronta e si riconoscono al volo perché presentano sintomi inoppugnabili: necessità viscerale di viaggiare, ossessione maniacale nella ricerca delle offerte migliori per partire, tendenza a non spendere i propri soldi in nient’altro che non sia un viaggio, sogni ad occhi aperti su mete non ancora esplorate, sensazione di benessere ogni volta che si entra in un aeroporto o in una stazione, letture di viaggio come se non ci fossero altri argomenti e capacità di mettere da parte i giusti risparmi per poter partire al più presto.

Sembra che la sindrome di Wanderlust abbia una spiegazione scientifica e, secondo recenti scoperte, andrebbe ricollegata al gene DRD4 presente nel nostro DNA, collegato con la motivazione e il comportamento. Nel 1999 lo studioso Chen scoprì che la mutazione del gene DRD4 in DRD4-7R, associata all’irrequietezza e alla curiosità, si verifica con maggiore probabilità nelle società moderne con un forte passato migratorio. La conferma è arrivata nel 2012 grazie agli studi di Dobbs, secondo cui la probabilità maggiore di mutazioni avviene nelle persone i cui antenati migrarono dall’Africa verso altri continenti. Fortemente collegato a questa sindrome c'è anche il resfeber, quel batticuore che precede la partenza, frutto di emozioni miste tra eccitazione e ansia.

Insomma, se qualcuno d’ora in poi vi romperà le scatole per questa vostra esagerata passione per i viaggi, potrete metterlo a tacere dicendogli che luoghi è solo colpa del vostro DNA, e che siete affetti dalla sindrome di Wanderlust.

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