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Il castagnaccio toscano, una coccola d’autunno

  2022-10-20

Il castagnaccio, detto anche baldino o pattona, è un dolce realizzato tradizionalmente in Toscana, regione in cui le castagne sono sempre state presenti in abbondanza. Le sue origini sono popolari, così come i suoi ingredienti. Se soggiornate in uno dei campeggi e villaggi turistici in Toscana, il consiglio è quello di non perdervi l’assaggio di questo dolce tipico anche se è da specificare che questa ricetta è diffusa anche in Veneto, Piemonte, Emilia-Romagna e Lombardia, tutte regioni in cui la castagna è un ingrediente molto diffuso in cucina. Ne esistono alcune versioni anche in Lazio ed una perfino in Corsica. Quello che accomuna tutte le varianti, però, è l'origine contadina della ricetta. A Firenze è conosciuto anche con il nome di migliaccio, mentre a Livorno non deve mai essere troppo alto altrimenti è considerato non troppo buono, e in tal caso è chiamato toppone.

Già nel '500 il castagnaccio era molto conosciuto e apprezzato tanto da essere citato da un padre agostiniano in un suo scritto dell’epoca. Pare che l’ideatore della ricetta originale, nominato nel Commentario delle più notabili et mostruose cose d’Italia et altri luoghi scritto da Ortensio Orlando e pubblicato nel 1553, sia stato Pilade da Lucca. Fu però a partire dall’800 che i toscani esportarono il castagnaccio nel resto d’Italia e proprio in questo periodo venne arricchito con uvetta, pinoli e rosmarino. Ha rappresentato un’importante alternativa nutritiva nei periodi di carestia o siccità del passato, visto che le castagne hanno un alto contenuto calorico.

La ricetta del castagnaccio è molto facile e veloce ma indispensabile per la sua riuscita è la qualità della materia prima. La farina di castagne, in particolare, deve essere fresca in modo da poter esprimere al meglio la sua naturale dolcezza.

Ogni famiglia custodisce la propria personale ricetta, noi vi proponiamo la nostra!

Ingredienti:

700 ml di latte (o acqua)
350 gr di farina di castagne
50 g di zucchero (facoltativo)
25 ml di olio
un pizzico di sale (circa 4 gr)
1 manciata di pinoli (60 gr circa)
1 manciata di uvetta (70 gr circa)
aghi di rosmarino, un cucchiaio, tritati

Procedimento:

Scaldate il forno a circa 180 gradi e mettete l’uvetta a bagno in acqua tiepida per almeno un quarto d’ora, per farla ammorbidire. Poi sciacquatela, per liberarla da polvere e impurità, strizzatela e tenetela da parte.

Setacciate la farina di castagne, poi mettetela in una terrina con lo zucchero, che potete anche omettere, poi unite lentamente il latte (o l’acqua), amalgamando con una frusta per ottenere una sorta di pastella non troppo liquida.

Unire al composto i pinoli e l’uvetta, in precedenza infarinata nella farina di castagne, lasciandone da parte una piccola quantità da mettere sulla superficie del dolce. Aggiungete l’olio e qualche ago di rosmarino tritato prima. Unire anche il sale.

Imburrate e infarinate una tortiera di circa 22/24 cm di diametro, oppure foderate di carta da forno il fondo, poi ungete tutto con il resto dell’olio.

Rovesciateci l’impasto e mettete sulla superficie del dolce i pinoli e l’uvetta in precedenza tenuti da parte con qualche ago di rosmarino.

Infornare per circa 30/40 minuti, fino a che in superficie non si sarà formata una crosticina croccante.

Il castagnaccio va servito tiepido. Si abbina molto bene con affettati e formaggi, e potete provarlo anche con la ricotta fresca o il miele di castagno. Si conserva morbido e fragrante per un massimo di 3 giorni se lasciato fuori dal frigorifero avvolto in un canovaccio.

Accompagnamento ideale del castagnaccio sono il vino novello o i vini dolci come il vin santo.

Una curiosità: nell’800 c’era la credenza che questo dolce fosse magico perché gli aghi del rosmarino avevano il poter di far innamorare come una vera e propria pozione.

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