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Gorizia, città con aria di "melting pot"

  2020-12-28

Gorizia, definita dal pittore Klinger “la più bella porta aperta sull’Italia”, merita una visita di qualche giorno.

Con la sua atmosfera da città di confine, si trova in Friuli Venezia Giulia e si inserisce all'incrocio delle culture europee latina, slava e germanica. La “Nizza austriaca”, meta prediletta della borghesia asburgica, di cui restano tracce sulle facciate dei palazzi, delle chiese e dei caffè, appartenne all’Impero Asburgico fino alla Prima Guerra Mondiale per poi passare all’Italia ed essere divisa da un muro con la parte slovena alla fine della Seconda Guerra Mondiale.

Simbolo di Gorizia è il  Castello, che domina tutta la città e che dal cammino di ronda regala una vista panoramica sulle colline slovene e l’abitato di Nova Gorica. Risalente all’XI secolo, nel 1500 il castello era di proprietà dell’Impero Asburgico, poi fu occupato da Venezia e in seguito fortificato nel ‘700. Quello che era una fortezza fu trasformato in carcere e successivamente in caserma. 

Nel centro storico si può ammirare piazza Cavour, delineata dal Palazzo degli Stati Provinciali, dalla Casa del Comune e da una delle più antiche dimore di Gorizia, la Casa degli Ungrispach. Via del Rastello, la più antica della città che porta a Piazza vittoria, la più grande di Gorizia e da cui si è sviluppata a partire dal Seicento la città moderna. Qui fermatevi alla chiesa barocca di sant’Ignazio, che unisce stile italiano e austriaco, riconoscibile per le torri campanarie con la cupola a cipolla.

Imperdibile è anche la vicina Piazza Sant’Antonio, incorniciata dalle colonne di un antico chiostro che ospita alcuni dei palazzi antichi più belli, Palazzo dei Baroni Lantieri e Palazzo dei Conti di Strassoldo.

Da non perdere anche il cinquecentesco Palazzo Coronini Cronberg, ultima dimora del re di Francia Carlo X di Borbone. Si tratta di una sorta di casa museo, in cui sono raccolti oggetti e opere d’arte di ogni genere (stampe giapponesi, opere di Tiziano, monete antiche, gioielli, abiti, mobili, porcellane). La villa è anche circondata da un parco di cinque ettari con cascate, fontane, specchi d’acqua e piante esotiche.

Il melting pot di Gorizia lo si può anche scoprire sedendosi a tavola, tra selvaggina, carni robuste, salumi, formaggi. Tra i dolci la gubana, una sfoglia aromatizzata con grappa e uva sultanina e la potiza, dolce di origini slovene con miele e noci. Accompagnate il tutto con un calice di vino, quelli bianchi della zona del Collio sono tra i migliori del mondo.

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