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Come preparare il vero pesto alla genovese

  2019-02-04

Se decidete di trascorrere le vostre vacanze in uno dei campeggi e villaggi turistici in Liguria, avrete sicuramente l’occasione di assaggiare il celebre pesto alla genovese.

Noi qui, però, vi proponiamo la ricetta per poterlo preparare anche a casa vostra, in modo da non patire la nostalgia delle vostre vacanze liguri.Se decidete di trascorrere le vostre vacanze in uno dei campeggi e villaggi turistici in Liguria, avrete sicuramente l’occasione di assaggiare il celebre pesto alla genovese. Noi qui, però, vi proponiamo la ricetta per poterlo preparare anche a casa vostra, in modo da non patire la nostalgia delle vostre vacanze liguri.

Le prime tracce del pesto le troviamo addirittura nell'800 e da allora la ricetta si è sempre mantenuta identica, almeno nella preparazione casalinga. Fa parte dei prodotti agroalimentari tradizionali liguri riconosciuti dal ministero delle Politiche Agricole e la sua denominazione è soggetta al disciplinare del “Consorzio del pesto genovese”.

Semplice da preparare e perfetto come condimento soprattutto per la pasta, vi ricordiamo che i formati che più si adattano ad essere gustati con il pesto sono le classiche trofie fresche, alle quali potete unire fagiolini e patate lessate, oppure le trenette.

Ingredienti (per condire circa 600 gr di pasta):

• 50 gr di foglie di basilico DOP

• 2 spicchi d’aglio di Vessalico (varietà meno forte e più digeribile)

• 15 gr di pinoli

• 70 gr di Parmigiano Reggiano

• 30 gr di Pecorino Fiore Sardo

• 100 ml di olio extravergine di oliva ligure

• Un pizzico di sale marino grosso

Preparazione:

Il primo passo consiste nel pulire le foglie del basilico con un panno morbido, senza bagnarle. Utilizzate poi un mortaio di marmo e un pestello di legno, con i quali ridurrete in poltiglia per primi i due spicchi d’aglio sbucciati e qualche grano di sale. Aggiungete le foglie di basilico e il sale rimanente, e con movimenti circolari continuate a pestare. Vedrete che dal basilico uscirà un liquido verde vivido, è questo il momento di mettere i pinoli.

Infine, continuando a mescolare, aggiungete i formaggi grattugiati e l’olio, poco alla volta. Un rischio nella buona riuscita è legato all’uso del frullatore, che scalda il pesto e lo rende amarognolo. Se non avete mortaio e pestello potete azionare il frullatore alla velocità più bassa e frullare a scatti per non far alzare la temperatura del composto. L’ideale è che poniate il recipiente e le lame del frullatore in frigorifero per un’ora prima di iniziare a preparare.

Se realizzato in sottovuoto, il confezionamento nei vasetti garantisce il mantenimento di qualità e aromi per una decina di giorni senza conservanti. Altrimenti andrebbe consumato entro tre giorni dalla sua preparazione.

Il pesto non va scaldato, lo si usa per condire la pasta appena scolata.

Una curiosità: con il pesto avanzato potete condire anche il cous cous con le verdure, in modo da dare un tocco in più al vostro piatto.

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