Il mare d’inverno, non è solo una canzone scritta da Enrico Ruggeri e resa indimenticabile da Loredana Bertè, ma è anche una filosofia di vita, una way of life come dicono oltremanica, un modo di vivere un luogo che non è solo turismo di massa, ombrelloni e creme abbronzanti. Troppo facile amarlo così.

Per molti il mare d’inverno è triste con le sue spiagge vuote, i suoi stabilimenti balneari chiusi e le sue onde spumeggianti, mentre per gli amanti della sua pura essenza queste caratteristiche sono fonte di emozioni e sensazioni ricche di passione. Da un lato la mancanza del turista medio rende il mare speciale, quasi elitario, dall’altra lo stesso elemento si trasforma da calmo e caldo in fresco e burrascoso, donando solo a chi lo ama e lo rispetta veramente e il suo lato più nascosto e la possibilità di vivere esperienze inedite.

È sicuramente il caso di chi ha la passione degli sport acquatici, come la vela, la subacquea e quelli da tavola: il surf, il kite surf e il windsurf vivono nella stagione autunnale e invernale il massimo splendore grazie alle mareggiate e ai venti che non si risparmiano in questo periodo dell’anno, creando spot ideali in tutte le regioni di Italia, dove non mancano certo strutture ricettive come campeggi e villaggi a fare da surf house.

Surf: dalle Hawaii alle coste italiane, sulla cresta dell’onda come in California

La nascita di questa pratica (perché definirlo sport può essere riduttivo), si perde nella notte dei tempi, ci sono addirittura riferimenti al surf nei canti hawaiani del XV secolo, anche se dovremo attendere il 1777 per avere la prima descrizione da parte dell’esploratore britannico James Cook. Il surf è approdato poi negli anni ’20 sulle coste californiane e australiane, e ha visto la sua massima diffusione a partire dagli anni ’60 e ’70.

Negli anni questo sport ha avuto un boom incredibile, creando una vera e propria filosofia e una sottocultura fatta di slang, look, musica e comportamenti soprattutto negli Stati Uniti. Basta pensare anche solo alla grande produzione cinematografica (Point Break, Un Mercoledì da Leoni…) e alla diffusione di alcuni brand tecnici (Quicksilver, Sundek, Rip Curl…) nel vestiario di tutti i giorni, per capire quanto sia diventato popolare questo sport, anche tra i non praticanti. Ovviamente in un’era di globalizzazione come questa, anche noi italiani non siamo rimasti indifferenti al fascino della filosofia surf, tanto che sono nate in Italia scuole e sono stati individuati diversi spot in cui praticarlo.

E allora perché non trascorrere un week-end all’insegna del divertimento fuori dal comune?

Tra le zone italiane segnaliamo la Liguria con lo spot di Levanto divenuto negli ultimi anni una delle mete preferite dai surfisti del nord Italia, tanto che più volte qui si sono ospitate manifestazioni di fama internazionale come il Quicksilver Big Wave Invitational e il Salomon Blue Games. Da citare anche Varazze, Andora e Arenzano.

Tutta l’Italia è comunque ricca di spot come in Toscana (Lido di Camaiore, Viareggio, Piombino), in Sardegna (la Baia di Chia – Cagliari, Putzu Idu, Piscinas), in Lazio (Ostia, Sperlonga, Gaeta) e anche in Sicilia (Giardini Naxos, Cefalù con i suoi 3 spot e buona parte della costa di Palermo), nelle Marche, in Puglia e in Veneto.

Windsurf e Kitesurf: la sensazione di dominare il vento

Windsurf e Kitesurf, in realtà queste due discipline non conoscono stagioni. Il Windsurf è uno sport nato sul finire degli anni ’60, ma è solamente a partire dai primi anni ’80 che siamo abituati a vedere i nostri mari solcati da queste tavole con vele variopinte che sfrecciano sull’acqua.

Il kitesurf è ancora più recente (fine anni ’90, inizio 2000), nato come variante del windsurf, con la differenza che la vela in questo caso è un aquilone (kite) che traina una tavola che in questo modo plana sull’acqua.

Il principio di questi due sport è quello di poter cavalcare le onde anche quando queste non ci sono, e la componente fondamentale è quindi la presenza di vento. Le zone più ventose sono le mete preferite proprio perché garantiscono di poter praticare lo sport quasi in ogni giorno dell’anno.

Tra queste ci sono sicuramente la Sardegna che con i suoi 2000 km di costa offre venti da tutte le direzioni e per tutte le tipologie di surfer, principianti ed esperti. Nel sud, la spiaggia di Chia, vicino a Pula in provincia di Cagliari, è famosa per le sue dune di sabbia e il suoi venti di scirocco e tramontana, mentre al nord la zona di Sassari, Stintino e Alghero la fanno da padrona.

Ma sono ottimi luoghi per praticare windsurf anche la Maremma (toscana e laziale), la Puglia e la Liguria dove a Diano Marina ogni anno viene organizzato il Wind Festival, senza dimenticare Torbole sul Lago di Garda, perché il fatto di non dipendere dalle onde ma dal vento, rende questo sport praticabile anche sui laghi.

Menzione particolare – a parte - merita il SUP (Stand Up Paddle), disciplina che unisce il surf al canottaggio portando il surfer a pagaiare in piedi.

Ora che vi abbiamo stuzzicato, non vi resta davvero che scegliere una destinazione tra quelle elencate di seguito e prenotare in campeggio e villaggio, in vero spirito surfer, un week adrenalinico per veri amanti del mare. Anche in inverno.

Ecco l’elenco delle strutture che saranno la vostra surf house:

 

Liguria: http://www.campeggi.com/italia/liguria/campeggi

Toscana: http://www.campeggi.com/italia/toscana/campeggi

Emilia Romagna: http://www.campeggi.com/italia/emilia-romagna/campeggi

Lazio: http://www.campeggi.com/italia/lazio/campeggi

Marche: http://www.campeggi.com/italia/marche/campeggi

Veneto: http://www.campeggi.com/italia/veneto/campeggi

Puglia: http://www.campeggi.com/italia/puglia/campeggi

Sicilia: http://www.campeggi.com/italia/sicilia/campeggi

Lago di Garda: http://www.campeggi.com/italia/camping-villaggi/lago-di-garda

Per vedere tutti gli spot in Italia, vi rimandiamo invece al sito http://www.surfproject.it/surf/italia.html